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Baños: vacanza all'insegna di sport e natura


  Marica&Sonia   |     10/10/2015

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Dopo Montañita, è la volta di Baños de Agua Santa, meglio conosciuta come Baños.
La raggiungiamo prendendo prima un bus di 1 ora e mezza per Santa Elena e di qui un secondo bus di 9 ore (pagato 8 $) per raggiungere  Baños.

Arriviamo a Baños 5 del mattino. Prendiamo un taxi per dirigerci verso il Kiwi Hostel (consigliatoci da amici perchè è dello stesso proprietario dell’ostello di Montañita) ma,una volta lì, nessuno ci apre essendo molto presto. Chiediamo dunque al taxista di suggerirci un posto dove dormire e ci porta presso l’ostello di un suo amico dove paghiamo 8 $ per una camera privata con bagno.

Baños è situata nell’Ecuador centrale, nella provincia di Tungurahua. È considerata “la porta dell’Amazzonia” perché è l’ultima grande città prima di raggiungere la giungla. Si trova a 1.820 m.s.l.m., alle pendici del vulcano Tungurahua attualmente attivo, ed è completamente circondata da montagne.
Essendoci diversi percorsi da fare, ci rechiamo al punto di informazione turistica per avere dei consigli su quale trekking scegliere.
Decidiamo di intraprendere un percorso in direzione della casa sull’albero. Il percorso si è rivelato alquanto difficile perché la pioggia ha fatto sì che la terra si sia trasformata in fango, quindi era molto facile slittare e cadere. Ma noi non ci arrendiamo; incontriamo molta gente durante il cammino ma nessuno sapeva se fosse la strada giusta dato che il percorso non era segnalato.

Dopo 3 ore finalmente intravediamo la famosa casetta che si è fatta tanto desiderare vista la difficoltà nel raggiungerla. Non possiamo non salire sulla famosissima “altalena alla fine del mondo”. Si tratta di un’altalena agganciata a questa casetta sull’albero con 2 corde e con un sedile di legno. Come potete immaginare, non c’è alcun tipo di dispositivo di sicurezza ma solo un’altalena sospesa nel vuoto a 2660 metri d’altezza.

Ovviamente è solo per i più coraggiosi e per chi non soffre di vertigini! Meglio comunque non guardare in basso mentre si sale sull’altalena perchè c’è uno strapiombo da brivido.
Ma si tratta sicuramente di un’esperienza adrenalinica da non perdere una volta raggiunta la vetta!
Qui abbiamo anche incontrato per puro caso un nostro caro amico conosciuto in Perù: Tommy. Che strane coincidenze!

L’ingresso al parco è di 1 $ per contribuire al mantenimento dello stesso.Una volta vinte le nostre paure e provato il brivido dell’altalena, decidiamo di tornare in ostello in taxi per solo 1 $ perchè siamo davvero stanche.
Arrivate in città, ci fermiamo in un localino locale per cena a base di pollo, patate e insalata a 2.50 $ e andiamo subito a letto.

Il giorno successivo ci trasferiamo nell’ostello dove avevamo pianificato di andare appena arrivate (Kiwi Hostel) e paghiamo 7 $ con colazione inclusa. Qui l’atmosfera è molto carina e familiare.

Ci rechiamo poi presso l’agenzia Geo Tour per effettuare un free bike tour per la ruta de las cascadas (rotta delle cascate) ma, viste le poche adesioni, il tour viene annullato.
Decidiamo dunque di noleggiare delle bici e farlo lo stesso autonomamente. Durante il tour incontriamo due ragazzi argentini con i quali facciamo tutto il percorso di 20 km. L’andata si è rivelata molto facile essendo caratterizzata maggiormente da discese. Arriviamo dopo 1 ora ed iniziamo a vedere cascate di ogni tipo fino ad arrivare al Pailon del Diablo – “Carlderone del Diavolo”. È una cascata spettacolare che si trova sul fiume Pastaza ed è considerata una delle attrazioni più popolari della zona. Se volete vedere la cascata dall’alto vi aspettano tanti scalini incastonati nella montagna per poi raggiungere un ponte sospeso.


Dopo aver trascorso un po’ di tempo a contemplare questa cascata che sprigiona tanta forza, iniziamo a percorrere la strada di rientro. Ci impieghiamo più o meno 2 ore. Questa volta è stata più dura. Le numerosi salite hanno consumato le nostre energie.

Una volta tornate in ostello incontriamo 4 ragazzi israeliani molto simpatici con i quali trascorriamo una parte del nostro soggiorno a Baños.

La sera andiamo alle terme della vergine. Il nome Baños de Agua Santa infatti si riferisce proprio alla presenza di acque termali. Il prezzo d’entrata è di 3 $ e la cuffia è obbligatoria (la compriamo in un negozio prima di arrivare alle terme - 60 cent). Qui troviamo una piscina di acqua fredda, una di 37° e un’altra di 45°. È molto affollato quindi non ci ha entusiasmato particolarmente. Restiamo un’oretta e rientriamo in ostello.

Il giorno successivo visitiamo il mercato centrale dove gustiamo cibo locale e passeggiamo tra le strade di questa cittadina.Insomma Baños ci ha regalato tante emozioni e ci ha dato una carica di adrenalina unica, molto utile per proseguire il nostro viaggio.


 

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Due instancabili viaggiatrici, con lo sguardo e i pensieri che vagano fuori dai confini del mondo.

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