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Visita al lago di origine vulcanica: Laguna di Quilotoa


  Marica&Sonia   |     09/10/2015

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Decidiamo di lasciare Baños prendendo un bus alle 19 per Latacunga al costo di 2.25 $.

Dopo 2 ore, il bus ci lascia sulla via Panamericana (strada molto famosa perché si sviluppa lungo tutta la costa pacifica del continente americano) e ci rendiamo conto che siamo letteralmente in mezzo alla strada. Per fortuna arriva una macchina, che dice di essere un taxi, per portarci in centro per poi prendere un altro bus; nel frattempo l’autista vede un autobus con la scritta Zumbahua (dove volevamo andare) così decide di rincorrere il bus ed inizia una vera è propria gara.

Ce la faremo mai a raggiungerlo!?!?

La risposta è sì, non sappiamo come ma riusciamo a salire su quel bus che andava proprio nella direzione della famosa Laguna di Quilotoa. Paghiamo 6 $ il taxi e 2 $ il bus (1 ora e mezza).

Ma l’avventura non finisce qui: arriviamo a Zumbahua alle 11 di sera e,come nostra abitudine, non abbiamo prenotato nessun ostello. Chiediamo la disponibilità in vari alloggi ma sono tutti pieni. Iniziamo a pensare di trascorrere questa notte sotto le stelle, ma grazie all’aiuto di un passante locale riusciamo a trovare una stanza per 8 $ a notte. Fa molto freddo qui, e non abbiamo neanche acqua a causa di un guasto. Come terminare la giornata in bellezza! Meglio andare a dormire e non pensarci, domani sarà un giorno migliore.

Infatti così è stato. La mattina successiva visitiamo la laguna di Quilotoa e solo la vista dall’alto ci ha affascinato. Quilotoa è un lago di origine vulcanica, situato nella provincia del Cotopaxi, nella parte occidentale delle Ande ecuadoriane. Ci fu l’eruzione circa 800 anni fa e man mano il lago si è riempito d’acqua assumendo con il tempo un colore che tende al verde grazie alla presenza di alcuni minerali.

Raggiungiamo questo posto con un mini bus al costo di 50 cent, si tratta di 15-20 minuti di strada e una volta arrivati paghiamo una tassa d’ingresso di 2 $ , registrandoci su un libro con il numero di passaporto.

Non avendo molto tempo a disposizione decidiamo di non fare il giro del cratere ma invece di arrivare ai piedi della laguna. Per entrambi i trekking si richiede un buon allenamento perché il percorso è caratterizzato da salite e discese. Se non ce la fate a risalire ci sono anche asinelli e cavalli che vi portano su ma ovviamente a pagamento. Noi risaliamo con le nostre forze! Per la discesa si impiegano circa 30 minuti mentre per la salita circa 45 minuti (dipende poi dall’andatura di ciascuno).

La Natura ci ha regalato ancora una volta un paesaggio nuovo ai nostri occhi. Ci affascina particolarmente questo colore che va dal blu al verde ed il pensiero che anni fa era un vulcano attivo. Dopo vari ostacoli ce l’abbiamo fatta (si perchè in questi giorni c’è anche il bollettino giallo per l’eruzione del vulcano Cotopaxi, non molto lontano da noi, che ha ripreso la sua attività dopo 100 anni). Ritorniamo poi a Zumbahua dove ci aspetta un mercato artigianale. Molto carino!



Qui la gente si sveglia prestissimo e mangia per colazione zuppa di pollo. Inoltre vediamo molte ragazze indigene che parlano il quechua e sono già mamme pur essendo davvero giovanissime.

Finita la giornata riflettiamo e ci rendiamo conto che siamo proprio immerse in una realtà che si distacca dalla nostra europea di almeno 50 anni! Ma è proprio questa diversità che ci spinge a continuare a viaggiare e a scoprire il mondo. Anche questa volta siamo soddisfatte dell’itinerario scelto.

Meta consigliata!

 

 

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Due instancabili viaggiatrici, con lo sguardo e i pensieri che vagano fuori dai confini del mondo.

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