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Esplorando il deserto del Rajasthan


  Sonia   |     28/07/2018

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Dopo aver viaggiato per quasi 5 mesi in sud est asiatico decido di cambiare sapori, odori e cultura così compro un volo per l’India.
 
PRIMA CITTA’: JAIPUR

Arrivo a Jaipur alle ore 22 del 9 giugno. Mi trovo con il mio amico Luis e qui proseguo il mio viaggio anche con Maarten, un ragazzo olandese conosciuto in Vietnam. Viaggiare in India per una donna sola non è particolarmente consigliato. Pertanto decido di viaggiare con 2 ragazzi: mi sento più sicura.
 
Alloggiamo presso l’ostello Vinakyard pagando 250 rupees a testa in un dormitorio da 8 persone (circa 3€ - 1€ = circa 80 rupees).
Il giorno dopo decidiamo di procurarci una sim card Vodafone. Andiamo in un centro Vodafone, consegniamo una fototessera, firmiamo un po’ di carte e dopo aver aspettato 1 ora circa nel negozio riusciamo ad avere la sim attiva; paghiamo 199 rupees per 28 giorni con 1,5 Gb al giorno (€2,50).
 
Successivamente iniziamo con il tour della città. Jaipur è la capitale e la più grande città dello stato indiano del Rajasthan nel nord dell'India. Fu fondata il 18 novembre 1727 da Jai Singh II, il sovrano di Amer, da cui prende il nome la città. A partire dal 2011, la città aveva una popolazione di 3,1 milioni, diventando così la decima città più popolosa del Paese. Jaipur è anche conosciuta come la città rosa, a causa della dominante combinazione di colori dei suoi edifici. Ho visitato il City Palace (ingresso 300 rupees per studenti- 500 ingresso per chiunque) Amber Fort, Jantar-Mantar, Hawa Mahal, Albert Hall (Museo centrale) e Nahargarh Fort (è molto bello andarci prima del tramonto per vedere la vista dall’alto della città). Abbiamo comprato un ingresso unico per tutti questi monumenti (ovviamente escluso il City Palace): 200 rupees per studenti; basta mostrare una tessera studente e viene accettata anche se italiana e anche se non sono ormai una studentessa ☺).
Abbiamo anche visitato il Tempio delle scimmie e il Tempio dell’acqua: entrambi sono gratuiti. Bisogna pagare solo 50 rupees per scattare le foto nel Tempio delle scimmie.
Abbiamo contrattato un tuk tuk per tutto il giorno al prezzo di 400 rupees - circa 5€.
La città sembra davvero bella ma ho ancora bisogno di abituarmi all'India. L’impatto è molto forte appena si arriva in India ma piano piano ci si immerge in questo mondo davvero diverso.
 
SECONDA CITTA’: PUSHKAR.  

Arriviamo a Pushkar con un bus diretto, con aria condizionata, da Jaipur ( pagato 400 rupees - durata del viaggio 4 ore). Lo abbiamo comprato direttamente in ostello perché le altre opzioni prevedevano un cambio-bus in una città nel mezzo.
Si dice che Pushkar abbia un magnetismo tutto suo: è piuttosto diverso da qualsiasi altra parte del Rajasthan. È una città di pellegrinaggio indù e gli indù devoti dovrebbero visitarla almeno una volta nella loro vita. La città si sviluppa attorno a un lago sacro, che si dice sia apparso quando Brahma ha lasciato cadere un fiore di loto. Ha anche uno dei pochi templi di Brahma al mondo. Ma una volta arrivata in questa città, sono stata assalita da molta gente che chiedeva soldi per qualsiasi cosa, inclusi bambini. Sono stati anche davvero insistenti. Quindi non è stata una città che mi ha colpito particolarmente.
 
Alloggiamo presso l’ostello Crashpad. Paghiamo 200 rupees ciascuno per una camera tripla. In realtà da booking.com sembrava avessero un dormitorio ma una volta arrivati lì ci dicono che ha cambiato gestione e quindi le immagini non corrispondono alla realtà.
 
Nel pomeriggio visitiamo il Tempio Savitri. Prendiamo una macchina con OLA  (app che vi consiglio di scaricare). In alcune città funziona anche UBER.
Si può raggiungere il tempio tramite le varie scale oppure pagando 140 rupees si può andare con la funivia. Noi decidiamo di andare a piedi e una volta arrivati in cima troviamo tante scimmiette che ci danno il benvenuto.
Qui si può godere, da un lato di una bella vista della città e dall’altro si può osservare il deserto.
Camminiamo poi tra le stradine della città e vediamo tanti cammelli e mucche che girano di qua e di là.
 
Pensiamo che ne abbiamo abbastanza di questa città (la consiglio solo se avete tempo).
 
TERZA CITTA’: JODHPUR.
 
Raggiungiamo Jodhpur con un bus locale senza aria condizionata e paghiamo 200 rupees. Lo compriamo presso un’agenzia in centro. Partiamo alle 7 di mattina e arriviamo dopo 5 ore.
 
Alloggiamo presso l’"Ostello Nostop" dove paghiamo 250 rupees (3€ circa) per un dormitorio di 8 persone con colazione inclusa. Ostello che consiglio. Ha una bell’area comune e anche una cucina; finalmente ho cucinato una buona pasta con melanzane e pomodori.
Inoltre ha anche un ristorante con un 10% di sconto per gli ospiti dell’ostello. Qui il cibo molto buono: è possibile trovare anche carne. Cosa rara in India: il 99% dei piatti sono vegetariani.
 
Jodhpur è la città blu dell'India. Ma perché BLU?
Per tradizione, il blu rappresentava il colore delle famiglie “brahmini”, ma di fatto la distinzione non è più così rigida come un tempo e oltre a risplendere di una luce misteriosa, questo colore sembra avere la proprietà di tenere lontani gli insetti e rendere la casa più fresca.

 
Visitiamo la fortezza Mehrangarh (ingresso per studenti 400 rupees e 100 per fare le foto).
Essa è una delle più grandi fortezze in India. Costruita intorno al 1460 da Rao Jodha, la fortezza è situata a 125 metri sopra la città ed è racchiusa da imponenti mura spesse. All'interno dei suoi confini ci sono diversi palazzi noti per le loro intagli intricati e cortili. Una strada tortuosa conduce da e verso la città blu sottostante.
 
Poi visitiamo vari mercati, la torre dell’orologio e lo step well (una piscina dove la gente locale fa il bagno e i bambini e ragazzini si tuffano da vari livelli).
Dopo di ché camminiamo e ci perdiamo tra le varie stradine della città trovando moltissime case azzurre che prevalgono su altre. Il tutto è stato molto interessante, soprattutto osservare la vita giornaliera della gente locale.
Questa città è davvero bella; finora è la mia città preferita.
 
La sera insieme ad un ragazzo francese conosciuto in ostello, Marc, decidiamo di sperimentare il treno indiano notturno; così prenotiamo il treno notturno per JAISALMER.
Paghiamo il treno 305 rupees e sono 6 ore e mezza di viaggio. Il treno è senza aria condizionata. Riusciamo a dormire bene a parte il fatto che essendo seduta sul sedile inferiore mi sono svegliata ricoperta di sabbia (avevo dimenticato che mi trovo nel deserto del Rajasthan).
 
QUARTA CITTA’: JAISALMER
 
Arriviamo a Jaisalmer alle 6 del mattino e ci dirigiamo verso l’"Ostello Mustache"; qui paghiamo 135 rupees a notte in un dormitorio da 6 persone ma siamo solo noi 3 dentro (1,70€ circa). Molto economico, letti comodi, bagno grande, ottima posizione (con vista sulla fortezza) ,tutto perfetto se non fosse stato che prima di addormentarci vediamo un piccolo topolino che corre nella camera ma per fortuna i ragazzi dopo vari tentativi riescono a cacciarlo fuori. Nonostante questo episodio, lo raccomando. Ricordate che siete in India e la pulizia non è sempre il top e devo dire che questo ostello è abbastanza pulito.
 
Jaisalmer, soprannominata "La città d'oro", è una città nello stato indiano del Rajasthan, situata a 575 chilometri (357 miglia) a ovest della capitale dello stato di Jaipur. Una volta conosciuta come stato di Jaisalmer, è un sito del patrimonio mondiale. La città sorge su un costone di arenaria giallastra ed è coronata dall'antica Fortezza Jaisalmer. Questa fortezza contiene un palazzo reale e diversi templi giainisti decorati. Molte delle case e dei templi della fortezza, e della città sottostante, sono costruite in arenaria finemente scolpita. La città si trova nel cuore del deserto del Thar (il grande deserto indiano) e ha una popolazione totale, compresi i residenti della fortezza, di circa 78.000. È la sede amministrativa del distretto di Jaisalmer. Sono rimasta davvero molto affascinata da questa fortezza.
 
Continuiamo a visitare la città camminando e andiamo a vedere il tramonto presso Vyas Chhatri (ingresso 50 rupees).
Vyas Chhatri è un bellissimo esempio di architettura del Rajasthan e come suggerisce il nome, è dedicato al saggio Vyaas, lo scrittore del poema epico Mahabharata. Questa versione locale di un cenotafio (monumento sepolcrale privo dei resti mortali della persona in onore della quale è stato eretto) è costituita da delicati intagli che sono uno spettacolo da vedere. Qui abbiamo visto un nuovo tramonto: non rosso come vi starete immaginando bensì bianco (eh già perché il cielo è sempre coperto). È comunque un posto che consiglio di visitare: ha un fascino particolare.
 
Volendo si può fare il safari dormendo una notte nel deserto e girando il deserto con i cammelli (costo 2000 rupees - circa 25€ ). Purtroppo ora è il periodo dei monsoni quindi c'è molto vento e non è il tempo migliore per visitare il deserto.
 
Da Jaisalmer prendiamo un treno (pagato 110 rupees di 6 ore) alle 10 del mattino diretto a Bikaner (famosa città per la fortezza di colore rosso); qui facciamo solo una sosta di 4 ore per poi prendere il treno diretto verso la capitale: NUOVA DELHI. Il treno parte alle 19:45 e il viaggio dura 11 ore; prezzo del biglietto 330 rupees.
 
Durante 8 giorni ho esplorato varie città indiane del Rajasthan ossia del deserto. Sicuramente non è facile visitarle con le temperature elevate di questo periodo (max. 38 gradi -min. 28). Ma non è stato il caldo a fermarmi. Sono rimasta davvero affascinata da questa nuova cultura. Per non parlare del cibo: tutto squisito. I prezzi possono variare da pochi centesimi di euro ossia 20 rupees (mangiando nei banchetti per strada chapatti - tipo piadine con dei brodini di legumi) a 2-3 € ossia 150-200 rupees mangiando in un ristorante vero e proprio. Tutti i piatti sono piccanti quindi iniziate a prepararvi psicologicamente.
 
Vi raccomando di non bere l’acqua dal rubinetto: si sa che qui in India non è potabile a meno che non si è abituati a berla da piccoli.
 
Ora è tempo di lasciare il caldo torrido  e di andare un po ’ a rinfrescarsi nel profondo nord. Prossimo obiettivo: aria pura delle montagne dell’Himalaya.
 

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